L’Ospedale Maggiore di Milano
Una galleria artistica unica al mondo

Seguendo una tradizione che risale al XVI secolo, l’Ospedale Maggiore di Milano (già Ca’ Granda) dedica a testimonianza della propria storia dipinti, sculture e oggetti di varia tipologia (a oggi la collezione conta circa 2.500 opere).
Tra queste testimonianze di memoria numerosi sono i ritratti dedicati a benefattori o personalità che con il loro talento scientifico o amministrativo hanno contribuito alla vita dell’Ospedale. Si tratta di una serie giudicata unica al mondo per dimensioni, omogeneità, continuità di tradizione, valore degli artisti, interesse storico dei personaggi, dei costumi, delle fisionomie rappresentate.
Tra gli autori figurano notissimi artisti: il Moretto, il Guercino, Ceruti, Adler, Hayez, Vela, Segantini, Gola, Carrà, Casorati, Sironi, Tadini e – riteniamo non ultimo per l’efficacia della comunicazione pittorica –  Giovanni Maria Stoppani.
Nel 1952 il Consiglio degli Istituti Ospitalieri di Milano commissionò al nostro artista il ritratto di Lazzaro Frizzi, un capace amministratore che dal 1905 al 1909 fu Presidente dell'Ospedale Maggiore. Per la genesi di questa commessa riprendiamo dal volume Ospedale Maggiore / Ca’ Granda. Ritratti Moderni (19xx, Edizioni xxx, la scheda di presentazione dedicata al ritratto.
«GIOVANNI MARIA STOPPANI (Casale Monferrato [Alessandria], 1917). 844. Lazzaro Frizzi. Olio su tela; 90 x 75 cm (n. inv. serie Presidenti 11 bis), Tav. 915. Firmato in basso a destra: Stoppani.
L'avvocato Lazzaro Frizzi, a lungo Assessore del Comune di Milano, fu Presidente dell'Ospedale Maggiore dal 1905 al 1909. Nel 1942 il Consiglio Ospedaliero assegnò l'esecuzione del ritratto a Giulio Cisari che presentò un bozzetto in bianco e nero su cartoncino che venne approvato; tuttavia il ritratto ad olio non potè essere eseguito, perché l'Ufficio Stampa della Prefettura lo vietò per motivi razziali.
Il Frizzi era infatti ebreo: per questa ragione vennero anche censurate le bozze del volume di Giacomo Bascapè / Presidenti dell'Ospedale Maggiore riducendo le tre pagine dedicate al Frizzi a un breve cenno.
Nel 1949 Stoppani, di propria iniziativa, fece un bozzetto in base ai documenti iconografici da lui stesso raccolti e la Commissione Artistica, avendolo visionato, commissionò il ritratto a olio all'artista il 9 aprile 1952. Il dipinto fu ultimato nel 1954. L'opera, caratterizzata da pennellate corpose e semplificate e da una gamma cromatica particolarmente accesa, si differenzia totalmente dal bozzetto a matita di Cisari, oggi irreperibile, ma testimoniato da una fotografia conservata nell'Archivio ospedalieri. Il ritratto si presenta in buono stato di conservazione.
Fonti: AOM, Uffici ed Officine, Commissione Artistica, cartella 14. Bibliografia: Spinelli, 1955, pp. 83-86».
Di questo volume riteniamo interessante riportare anche l’Introduzione (I ritratti del Novecento, a firma di Maria Teresa Florio, vedi >>>) per l’efficacia con cui sostiene la validità  delle nuove modalità espressive introdotte dagli artisti del ’900 anche nella ritrattistica ufficiale e di cui il lavoro di GMS ci sembra un buon esempio.
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