GM Stoppani_La Vita_1966-2009 La ricerca di nuove modalità espressive

1966-2009 La solitaria ricerca

A dispetto della notorietà, Giovanni Maria Stoppani ritiene che le sue realizzazioni siano buone ma ben lontane da ciò che serve all’arte. Non cerca più altre commesse e si chiude nel suo studio alla ricerca di una nuova e rivoluzionaria forma espressiva. Ma qui per noi nasce un problema.

Infatti fino a che Giovanni Maria Stoppani ha prodotto per committenti più o meno paganti, ha dovuto portare a termine le opere e assegnarle alla custodia di altri. Ora che lavora per sé (per vivere c’è l’insegnamento di ruolo) crea e immediatamente dopo distrugge ciò che ha creato.

Con un’abilità giudicata impressionante da chi ha potuto anche di sfuggita vederne le creazioni, Giovanni Maria Stoppani costruisce in pochi minuti piccole statue di venti-trenta centimetri. Il tempo di valutarle e le ha già schiacciate per riprendere il lavoro su un altro soggetto. Oppure con un sottile filo di ferro zincato crea bellissime strutture che subito dopo disfa con una rotazione delle mani esperte.

A nulla valgono gli interventi della moglie e delle persone vicine. A nulla amichevoli lusinghe e minacce. Creare e distruggere. In un eccesso di abilità tecnica Giovanni Maria Stoppani realizza in un attimo ciò che pensa e quindi passa a un’idea successiva. Per ciò, di questa lunga fase della produzione di Giovanni Maria Stoppani non abbiamo praticamente nulla se non qualche disegno di paesaggio, giusto per lo svago.

Cosa cerca GMS? Per questa domanda non abbiamo una risposta precisa. GMS?parla spesso ad amici e parenti delle sue investigazioni ma se la sua esposizione è sempre brillante e affabulante, il contenuto rimane oscuro per chi non è del mestiere. Come uno dei mulini a vento del suo amatissimo Cervantes, Giovanni Maria Stoppani insegue per quaranta anni un suo disegno di perfezione, senza arrivare a esporlo in forme comprensibili.

La morte lo afferra a Milano l’8 agosto del 2009, a novantadue anni, in perfetta lucidità mentale e nel solito contagioso buon umore che lo ha sempre contraddistinto. Giace in Milano al camposanto di Lambrate.


	1966-2009 La solitaria ricerca A dispetto della notorietà, Giovanni Maria Stoppani ritiene che le sue realizzazioni siano buone ma ben lontane da ciò che serve all’arte. Non cerca più altre commesse e si chiude nel suo studio alla ricerca di una nuova e rivoluzionaria forma espressiva. Ma qui per noi nasce un problema. Infatti fino a che Giovanni Maria Stoppani ha prodotto per committenti più o meno paganti, ha dovuto portare a termine le opere e assegnarle alla custodia di altri. Ora che lavora per sé (per vivere c’è l’insegnamento di ruolo) crea e immediatamente dopo distrugge ciò che ha creato. Con un’abilità giudicata impressionante da chi ha potuto anche di sfuggita vederne le creazioni, Giovanni Maria Stoppani costruisce in pochi minuti piccole statue di venti-trenta centimetri. Il tempo di valutarle e le ha già schiacciate per riprendere il lavoro su un altro soggetto. Oppure con un sottile filo di ferro zincato crea bellissime strutture che subito dopo disfa con una rotazione delle mani esperte. A nulla valgono gli interventi della moglie e delle persone vicine. A nulla amichevoli lusinghe e minacce. Creare e distruggere. In un eccesso di abilità tecnica Giovanni Maria Stoppani realizza in un attimo ciò che pensa e quindi passa a un’idea successiva. Per ciò, di questa lunga fase della produzione di Giovanni Maria Stoppani non abbiamo praticamente nulla se non qualche disegno di paesaggio, giusto per lo svago. Cosa cerca GMS? Per questa domanda non abbiamo una risposta precisa. GMS?parla spesso ad amici e parenti delle sue investigazioni ma se la sua esposizione è sempre brillante e affabulante, il contenuto rimane oscuro per chi non è del mestiere. Come uno dei mulini a vento del suo amatissimo Cervantes, Giovanni Maria Stoppani insegue per quaranta anni un suo disegno di perfezione, senza arrivare a esporlo in forme comprensibili. La morte lo afferra a Milano l’8 agosto del 2009, a novantadue anni, in perfetta lucidità mentale e nel solito contagioso buon umore che lo ha sempre contraddistinto. Giace in Milano al camposanto di Lambrate.