1917-1933 La nascita e la prima formazione
Giovanni Maria Stoppani nasce a Casale Monferrato (Alessandria) il 10 gennaio
1917, primo figlio dei coniugi Maria di Lodovico e Antonio Stoppani che,
milanese di nascita e di vita, nel centro piemontese insegna italiano e storia
presso l’Istituto Tecnico Agrario. Nel 1921 nasce il secondogenito Pietro.
Maria Di Lodovico è abruzzese, di famiglia contadina non benestante ma neppure indigente, e si è trasferita a Milano per uscire dal ristretto ambiente rurale. Antonio Stoppani è un letterato colto, insegna lettere e storia. Da giovanissimo ha presentato con
successo un’opera teatrale in dialetto brianzolo, Ol Paradiis di Pôarit. È nipote dell’allora notissimo Abate Stoppani di cui conserva una precisa memoria affettuosa e
ammirata.
Il ricordo vivo di questo legame sentimentale con un’alta personalità della cultura nazionale e la consapevolezza di un passato di rilievo della
Famiglia Stoppani nella vita milanese del ’600 e ’700 eserciteranno una certa influenza sulla formazione psicologica di GMS.
Nel 1925 la famiglia si sposta a Lodi dove il padre Antonio insegna all’Istituto Ugo Bassi. Giovanni Maria Stoppani prende lezioni di violoncello presso
la scuola del Maestro Spezzaferri. Manifesta inoltre un buon talento per il
disegno, già praticato dal fratello minore Pietro che però non svilupperà questo interesse. Ha modo di frequentare Giovanni Battista Todeschini, nipote
dell’Abate Stoppani e cugino del padre Antonio. Todeschini è un esperto pittore e scultore e negli incontri famigliari mostra al giovane
interessato alcune tecniche del mestiere, per es. come si imposta un quadro.
Nel 1932 la famiglia si ritrasferisce a Milano dove il padre Antonio insegna all’Istituto Cattaneo. Giovanni Maria Stoppani frequenta il liceo Manzoni. Studia i
classici greci e latini e i grandi della nostra letteratura, che frequenterà per tutta la vita. Segue i corsi di violoncello presso l’Accademia Cimabue e comincia a pensare di farne uno sbocco professionale,
lasciando pittura e scultura alla sfera del piacere.
Anche in quest’area riceve però una prima istruzione sistematica.
La famiglia Stoppani si è caratterizzata in Milano tra ’500 e ’700. Qualche anno fa ne ha tracciato una esauriente e gustosa piccola storia
Emilio Guicciardi, già ricordato in queste pagine, e alle sue ricerche ci rifacciamo in queste brevi
note, ringraziando il figlio Luigi per la cortese disponibilità.
Gli Stoppani, oriundi delle Valli del Lago di Como, cominciano a farsi strada a
Milano a metà del ’500. Stringono legami con la corte spagnola (si dice avendo anche sposato una
figlia naturale del Re di Spagna), avendone titoli e incarichi lucrosi.
A metà ’600, comunque, un Francesco Stoppani ricopre la carica di Illustrissimo
Magistrato Straordinario del governo spagnolo, incaricato di curare la
sicurezza e il transito delle strade e delle Poste, su una rete vasta quanto
mezza Europa, con centinaia di dipendenti, staffieri, cavalli, stazioni di
cambio, guardie, spie, ecc.
L’incarico passa al figlio Cristoforo ma l’unico figlio di questo gli premuore. Fama e fortune passano quindi al ramo
cadetto di cui è illustre discendente un Antonio Stoppani, che diviene tra l’altro Senatore di Milano.
Con il trapasso del dominio su Milano dalla Spagna all’Austria, a metà ’700, gli Stoppani hanno una crisi sociale ed economica ma riescono a rimanere in
sella.
Il personaggio più cospicuo è il Cardinale Giovanni Francesco Stoppani, nato nel 1695. Nel 1721 è tra i camerieri segreti del pontefice Innocenzo XIII ed è in ottimi rapporti anche con il successivo Pontefice Benedetto XIII. Diventa ‘prelato di mantelletta’ di un altro Pontefice ancora, Clemente XII.
Nel 1735 è nominato Vescovo, poi Nunzio Apostolico presso il Granduca di Toscana, poi
Nunzio a Venezia. Dopo la morte dell’Imperatore Carlo VII partecipa alla Dieta del 1746 per l’elezione del nuovo imperatore. Benedetto XIV lo nomina Cardinale nel 1753 e così entra nel Conclave per l’elezione di Clemente XIV. Muore compianto nel 1774 .
Dopo tanta gloria gli Stoppani incontrano una crisi economica e politica. L’arrivo dei francesi a Milano nel 1794 finisce per disperdere i resti di una
ricca dote di palazzi, terre, privilegi. La famiglia sopravvive coltivando, con
pochi mezzi, terreni che aveva avuto in feudo qualche decennio prima. Dopo
circa una generazione ci sarà una resurrezione ‘borghese’, con il padre dell’Abate Stoppani, che farà un’ottima fortuna commerciale.
Giovanni Maria Stoppani amava ricordare queste vecchie vicende. Oltre alle celie
circa la possibilità di avere sangue imperiale, gli interessavano come esempio di quanto sia sempre
opportuno contare sul proprio genio personale.
Antonio Stoppani (Lecco 15 agosto 1824, Milano 2 gennaio 1891), fratello
maggiore di Giovanni Maria Stoppani (nonno del nostro Giovanni), è stato geologo, paleontologo letterato e patriota italiano. Studia in seminario
e viene consacrato a Milano nel 1848 come sacerdote dell'ordine dei Rosminiani.
Partecipa attivamente alla rivolta antiaustriaca delle Cinque Giornate di
Milano, costruendo barricate sotto la mitraglia e piccole mongolfiere, che
volando fuori dalla città accerchiata, portano messaggi di rivolta nelle campagne.
L'Abate Stoppani diviene insegnante Straordinario di Geologia all'Università di Pavia (1861) e quindi docente dell'appena creato Politecnico di Milano come
professore di Geologia (1867); è uno dei fondatori del Museo Civico di Milano e una statua posta a fianco dell’edificio ne onora il ricordo.
Appassionato alpinista, nel 1874 diviene il primo Presidente della sezione
milanese del Club Alpino Italiano. Riconosciuto come il fondatore della
Geologia e della Paleontologia italiane, nel 1865 viene acclamato presidente
della Sezione Speciale Preistorica dal Congresso Internazionale di Antropologia
Preistorica.
Nel 1876 dà alle stampe Il Bel Paese, una descrizione scientifica ma vivace e accessibile,
delle caratteristiche geologiche della nuova nazione. Il libro rimarrà per oltre settanta anni tra i primi cinque più letti nell’intero paese.
Nel 1861, con la costituzione del nuovo Regno d’Italia, è consultato per la stesura della prima Carta Geologica Nazionale. Preme perché la carta venga affidata agli scienziati che con lavori sul campo hanno già prodotto molti eccellenti studi. Si oppone a che questo lavoro sia svolto dall’Istituto Minerario, controllato dall’Esecutivo, a bloccare sul nascere eccessive e prevedibili speculazioni da parte
dei sempre esistiti pescecani. La sua opposizione, sostenuta da una fama
eccezionale di onestà e competenza, riesce a frenare l’assalto al patrimonio naturale del nuovo Regno. Questa opposizione non gli
giova. Negli anni ’70 un portavoce dell’ala intransigente della Santa Sede – Don Davide Albertario – lo attacca per la sua adesione al pensiero di Rosmini. I suoi libri scientifici
vengono messi all’indice e l’Abate passa gli ultimi anni della vita in processi, appelli, ricorsi.
Tra i suoi nipoti noti, oltre ad Antonio Stoppani, padre di GMS, vi sono il
pittore Giovanni Battista Todeschini e l’educatrice Maria Montessori. Tra le sue caratteristiche personali, una grande
capacità di lavoro, una cordialità inattaccabile e l’attitudine, sempre coltivata, all’auto educazione.
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